L’EQUILIBRIO ENERGETICO. LA FORMULA DEL BENESSERE

L’EQUILIBRIO ENERGETICO. LA FORMULA DEL BENESSERE
L’EQUILIBRIO ENERGETICO. LA FORMULA DEL BENESSERE

L’ENERGIA CONSUMATA DEVE ESSERE MINORE DI QUELLA PRODOTTA O RECUPERATA

Il nostro benessere dipende dall’equilibrio dell’energia vitale determinato da un equilibrio psichico, biochimico e fisico. 

Lo stato di malattia rappresenta la perdita dell’equilibrio del sistema. 

Tra i fattori primari indispensabili per la vita possiamo evidenziare l’energia solare, l’energia chimica che ricaviamo dagli alimenti genuini, le energie che recuperiamo durante il sonno sereno ristoratore, ma soprattutto l’energia positiva che abbiamo nella nostra mente, risultato dell’armonia verso noi stessi e verso le persone che ci circondano. 

Tra i fattori primari nocivi per la vita possiamo evidenziare l’assenza di luce, l’ingestione o l’inalazione o il contatto ripetuto con sostanze tossiche, l’essere bersagliati continuamente da campi elettromagnetici o da radiazioni nocive, ma soprattutto avere perennemente o prevalentemente pensieri negativi (per esempio collera, paura, tristezza, orgoglio eccetera) nei confronti di noi stessi e degli altri. 

Se prevalgono i fattori positivi avremo un bilancio energetico positivo e quindi riserve energetiche sufficienti per affrontare compensare neutralizzare gli stress che metterebbero in crisi il nostro equilibrio. Il prevalere di fattori nocivi, comporta un bilancio energetico negativo, vale a dire consumare più energia di quella che si può recuperare dall’ambiente. 

In simili circostanze, poiché ogni funzione vitale avviene con l’utilizzo di energia, ci troveremmo anche in carenza di difese immunitarie e di conseguenza con una maggiore vulnerabilità nei confronti di microrganismi esogeni ed endogeni (esempio candida, virus). 

Poiché esiste un range di tolleranza biologica che caratterizza la nostra capacità di adattamento di compenso, ma anche la nostra soglia di sopportazione, ci troveremmo anche ad accusare una serie di dolori di disturbi funzionali che altrimenti non ci sarebbero. 

Maggiori saranno le stimolazioni nocive, minore sarà il range vi sarà più vulnerabilità nei confronti di nuovi stress patogeni, sarà più bassa la soglia del dolore, saranno più numerosi i sintomi algici e disfunzionali, sarà più compromessa la resistenza psico fisico immunitaria del paziente. Fintanto che l’energia consumata è inferiore a quella recuperata (esogena) e prodotta (endogena), il range è vantaggioso e abbiamo uno stato di salute; in caso contrario iniziano i sintomi che saranno poi seguiti dalle lesioni organiche più o meno reversibili.

Dott. Mario Scarpellini
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